domenica 21 febbraio 2010


Ummm… a quanto pare è da un po’ che non aggiorno gli spostamenti della fam. Spini-DallaVia. Dopo Puerto Natales siamo andati ancora più a sud, a Punta Arenas, per un paio di giorni. Probabilmente la città era molto più pittoresca qualche anno fa, quanto era poco più di un porto. Poi l’industria laniera e quella petrolchimica la hanno resa ricca e ora risulta decadente e un po’ abbandonata a se stessa. Le sue case colorate, la posizione sullo stretto di Magellano e quella luce particolare che avvolge ogni città così al sud la rendono comunque interessante. Ci siamo fatti anche una visitina al museo Salesiano, uno dei più importanti sulle popolazioni indie che vivevano queste zone remote, e ci siamo sentiti in qualche modo orgogliosi di sapere che uno dei massimi esploratori e conoscitori dell’argomento fu un padre italiano, De Agostini (fratello del proprietario della casa editrice). Fa un certo che leggere lettere o vedere documentari nella tua lingua, sapendo che tutti gli altri devono ricorrere ai sottotitoli, anche se non sei a casa tua! Dopo l’orgoglio scompare quando leggi che queste popolazioni hanno visto il primo uomo bianco a metà del 1800 e che in 150 anni di “convivenza” nello stesso territorio non ne è rimasto nemmeno uno… di ben 4 gruppi etnici… Grazie ai nostri virus, alle nostre abitudini e alle nostre armi… Fa riflettere vero?

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