sabato 2 gennaio 2010

BUON 2010!


1 gennaio 2010
BUON ANNO A TUTTI!! Noi intanto siamo arrivati all’Havana… un groviglio di viette, gente e musica. Dopo qualche peripezia con l’alloggio (prenotato, ma quando siamo arrivati non più disponibile) ci siamo sistemati fuori dal centro, in un quartiere residenziale proprio carino, in famiglia. E poi, ovviamente, si parte alla scoperta di una città che sembra congelata a 40 anni fa: macchine antiche lungo le strade, che fanno slalom tra i bambini e la gente costantemente riversata in strada, immagini e slogan del Che e di Fidel dovunque, ville che un tempo devono essere state magnifiche lasciate andare alla deriva. Un tempo questa città coloniale dev’essere stata un vero spettacolo! E poi via coi luoghi classici che a chiunque vengono in mente quando si parla di Cuba. Da Plaza della Revolution al Museo de la Revolution, alla passeggiata lungo il Malecon, con le onde che si infrangono sulla strada, al bar dei Buena Vista Social Club. E poi tante piazze, bellissime, viette che si diramano dal centro e … povertà. Entrare nei loro negozi è una desolazione: qualche scatoletta o biscotti sparsi su scaffali semi-vuoti e quasi tutto della stessa marca. Con la scusa dell’ultimo dell’anno in famiglia si parla un po’ con la gente, per capire di più di questo mondo chiuso su se stesso. Unanime è il fatto che si sta meglio adesso che non quando c’era Batista e qui io e Giulio ci guardiamo tentando di indovinare come doveva essere… C’è chi prende le difese del sistema di Castro, ci dice che i bisogni primari sono garantiti a tutti in maniera gratuita, che tanti studiano fino all’università (salvo poi finire a pulire le strade magari con una laurea in ingegneria) e altri per i quali qui a Cuba va tutto male. Non possono uscire dal paese senza essere stati “invitati” in un paese straniero e le ambasciate devono accettare la loro richiesta. Ci raccontano di come lo stato non possa sopravvivere importando ed esportando prodotti senza avere a che fare con gli USA e senza usare il dollaro. Si parla del Che… alcuni di loro lo hanno conosciuto di persona, visto che la famiglia che ci ospita è originaria di Santa Clara. Uno di loro ha anche combattuto in Angola…
Su tutto la loro fierezza, la loro forza e il loro spirito latino…
Domani lasciamo la capitale per il sud: Santa Clara, Cienfuegos… e l’avventura continua!

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